Il Waste to Energy aiuta anche a
realizzare gli obiettivi fissati dall’Unione
europea nell’ottica di soddisfare entro il
2020 il 20% del fabbisogno energetico
proveniente da fonti
energetiche
rinnovabili.
Circa il 50% dell'energia
prodotta dagli
impianti
di
termovalorizzazione viene infatti
da biomassa biodegradabile
ed è
quindi considerata rinnovabile. Nel 2010
impianti di termovalorizzazione hanno
prodotto circa
50 TWh
(50 miliardi di
kWh) di energia rinnovabile in Europa. E’
previsto che questa produzione crescerà
entro il 2020 ad un livello di almeno 67
TWh (67 miliardi
di
kWh),
e
potenzialmente a 98 TWh
(98
miliardi di kWh).
Gli impianti trattano termicamente i rifiuti
urbani non utilmente riciclabili di circa 3,6
milioni di famiglie parigine. L’utilizzo di
questi rifiuti per la produzione di energia
e calore consente il risparmio di 300.000
tonnellate equivalenti di petrolio ed evita
il rilascio in atmosfera di circa 900.000
tonnellate di CO2 ogni anno.
Il vapore generato dalla combustione dei
rifiuti è utilizzato per produrre:
- Elettricità, la maggior parte della quale è
venduta a EDF per la fornitura di energia
alla rete elettrica;
- Calore, che viene ceduto alla società
parigina per il teleriscaldamento per la
fornitura di calore e acqua calda sanitaria
a circa 300.000 famiglie, tra cui uffici,
ospedali, edifici pubblici.
74
Imparando dalla Danimarca Fattori del successo
Danese:
• Controllo dei flussi
• divieto di discarica per i rifiuti che possono ancora essere
recuperati termicamente
• Impianti di termovalorizzazione per la produzione
combinata di elettricità e calore (cogenerazione)
• Ampia diffusione di reti e sistemi di teleriscaldamento
Elevato utilizzo di energia
-
Elevata efficienza energetica
Alta accettazione pubblica
La gestione sostenibile dei rifiuti - ATTI DEL CONVEGNO
WastetoEnergy: Storie di successo
PARIGI
Il 50% di Parigi, incluso il famoso Museo del
Louvre, è riscaldato da 3 impianti di
termovalorizzazione.
Questi impianti sono: St Ouen, Issy-les-Moulineaux e
Ivry/Seine.