Considerate che il piano finanziario di
Iren per Parma e provincia, tiene conto
dei costi di raccolta e smaltimento di
utenze domestiche e non domestiche e, se
per le prime esiste un metodo di
tariffazione a numero di occupanti e metri
quadri dell’abitazione, per le utenze non
domestiche è stata elaborata una tabella
di categorie commerciali che tiene conto
di coefficienti che presuppongono livelli
più o meno alti in funzione del tipo di
attività e della presunta produzione di
rifiuti di ogni categoria. E’ evidente che se
vado ad abbassare il livello contributivo di
una di queste dovrei poi aumentarne da
un’altra parte.
Stiamo però lavorando per l’estensione
del servizio porta a porta in tutti i
quartieri della città sulla base di uno
studio che il
Conai
ha fatto
appositamente per Parma , che prevede il
completamento della città a gennaio
2014. A quella data saremo in grado di
introdurre la tariffazione puntuale che
permetterà di far pagare gli utenti per
quello che producono e quindi di
premiare i cittadini più virtuosi con sconti
in tariffa. Minor rifiuto residuo significa
minori costi di smaltimento così come
maggior recupero di frazioni riciclabili si
traduce in maggiori contributi Conai .
Questo programma di applicazione del
porta a porta con la rimozione dei
cassonetti stradali è partito a novembre
del 2012 nella zona monumentale, e già
dopo 3 -4 settimane dall’avvio, abbiamo
praticamente raddoppiato la percentuale
di raccolta differenziata arrivando al 70%.
Contestualmente abbiamo avviato i
controlli per sanzionare i comportamenti
scorretti anche per rispetto di tutti quei
cittadini,
e sono la stragrande
maggioranza, che si comportano in modo
corretto e responsabile. Il programma
prevede poi di completare i restanti
quartieri ancora non serviti a partire dal
Lubiana-San Lazzaro,
Molinetto e
Montanara, resto del Centro Storico,
Pablo-Golese e San Leonardo- Cortile San
Martino. Tutto questo grazie anche allo
studio del CONAI, l’ente nazionale che si
occupa del recupero degli imballaggi, che
ci pone degli obiettivi del 70-75% su tutta
la città. Per quanto riguarda le ipotesi
sulle strutture impiantistiche,
noi
pensiamo che una corretta gestione dei
rifiuti sia quella apllicata nella Provincia
di Reggio Emilia dove hanno spento il
vecchio inceneritore e prevedono un
sistema a freddo di Trattamento
Meccanico Biologico che recupera al
massimo la materia ancora presente nel
rifiuto residuo. E' un sistema flessibile e
molto meno costoso che può evolversi di
pari passo con l’incremento della raccolta
differenziata. Più i cittadini di Parma
seguiranno l'esempio del resto del
territorio provinciale, che ha ottenuto
degli ottimi risultati rispetto a quella che
è la media in ER, arriveremo ad avere
sempre meno rifiuto urbano residuo,
rispetto ad una struttura che prima o poi
sarà sovradimensionata.
Il
responsabile del
procedimento
autorizzativo, e lo stesso assessore
Castellani lo potrà confermare, è la
Provincia. Il Comune di Parma è uno degli
enti che partecipano alle conferenze dei
servizi e che hanno espresso pareri in
passato. Ora c’è un iter autorizzativo che
prevede l’analisi su una serie di
prescrizioni obbligatorie che devono
essere osservate prima dell’avvio
dell’impianto che a nostro parere
difficilmente potranno essere rispettate
nei tempi previsti. L’ultima parola però
spetta alla Provincia che può decidere di
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Intervento di Gabriele Folli - Assessore Mobilità e Ambiente del Comune di Parma