“Siamo preoccupati e lo siamo già da 10 anni. Anni in cui, in tutti i modi e con tutti i mezzi che la legge ci ha consentito, abbiamo cercato di contrastare l’esagerata proliferazione di grandi strutture commerciali sul territorio sensibilizzando tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute e, con particolare riferimento proprio al complesso ex Salvarani, anche attraverso l’avvio, già nel 2006, di un ricorso al Tar, oggi pendente al Consiglio di Stato.
Le motivazioni che ci preoccupavano allora sono le stesse che ci preoccupano oggi, perché si tratta di un progetto che, per caratteristiche e dimensioni, costituisce di fatto “una nuova città alle porte della città”. Un enorme competitor di dimensioni pari a quelle dell’intero centro storico.
La conseguente ulteriore, gravissima, cannibalizzazione dei consumi porta con se il reale rischio di una progressiva ma inesorabile desertificazione del centro storico di Parma così come dei comuni limitrofi, sia dal punto di vista commerciale che dei servizi, con relativi costi sociali enormi.
Non solo, una simile nuova struttura renderebbe, a nostro avviso, del tutto inutili gli sforzi effettuati in questi anni anche per rendere Parma una destinazione turistica, quando turismo significa infatti avere centri storici accoglienti e sicuri, grazie alla presenza di numerose e qualificate strutture commerciali.”
Claudio Franchini
Direttore Ascom Parma