Le previsioni anticipate a metà dicembre sono state confermate e i positivi segnali di fiducia e di propensione al consumo hanno trovato riscontro nelle vendite registrate in occasione del Natale. Complice la frenata dell’inflazione e i minori costi energetici che hanno contribuito a ridurre le incertezze, il Natale 2023 ha registrato, nel complesso, vendite in aumento per il 60% dei negozi intervistati; stabili per il 32% e peggiorate per l’ 8%.
Scendendo nel dettaglio dei settori non si registrano grandi differenze, ma un leggero aumento dei consumi distribuito su tutti, dagli alimentari alle gastronomie, dagli articoli per la casa alle profumerie, fino all’abbigliamento e ai pubblici esercizi che, pur registrando buone affluenze, hanno dovuto fare i conti con le disdette causate dai picchi di influenza e Covid. Tra gli intervistati del centro storico è stato segnalato un incremento dei flussi durante il mese di dicembre che ha portato le persone, in particolare nel non alimentare (profumi, gioielli ecc) a diluire gli acquisti lungo tutto il mese, già a partire dal Black Friday, complice forse anche la bella stagione. Anche l’abbigliamento che, lo ricordiamo, veniva da una stagione non facile proprio a causa delle alte temperature climatiche, ha registrato leggeri incrementi a Natale o comunque stabilità rispetto al 2022. Auspichiamo quindi un inizio saldi in linea con questo andamento.
In tutti i settori si conferma la ricerca della qualità, l’approfondimento delle materie prime utilizzate (dai capi di abbigliamento alla gastronomia) e in questo senso è proprio la professionalità dei negozi tradizionali a fare la differenza in termini di servizio, assistenza e consigli.