Sarà un Natale difficile. L’incapacità del Governo di decidere una precisa strategia di azione ricade inevitabilmente su tutte le aziende. Solo ora e con preavviso inesistente quanto inaspettato, vengono decise ulteriori chiusure che non faranno altro che frenare nuovamente i consumi, almeno fino alla metà di gennaio. Le perdite 2020 sono quindi senza precedenti e avranno ripercussioni certe anche per 2021. – afferma il Presidente Ascom Vittorio Dall’Aglio.
Gli ultimi dati pubblicati dall’Osservatorio ER-Confimprese purtroppo parlano chiaro: a Parma e provincia il calo dei consumi a novembre è stato drammatico pari a -60% rispetto allo stesso mese del 2019. Il crollo più importante è dell’abbigliamento con -71,7%, male la ristorazione con -65%, precipita anche il non-food con -40,1%. Il travel segna -77,3% nel mese e -61,5% su base annua.
“La differenza tra l’Italia e gli altri Paesi europei – prosegue Dall’Aglio - non sta tanto nelle strategie di chiusure, quanto nei ristori messi in campo a compensazione del mancato fatturato. Tutti i settori sono stati colpiti dalla crisi dovuta all’emergenza sanitaria ecco perché servono ristori tempestivi e adeguati ai mancati introiti. L’unica cosa che concretamente può fare il Governo è infatti quella di compensare le aziende, che avranno registrato cali di fatturato nei mesi di novembre, dicembre e gennaio, con un ristoro pari almeno al 50% del fatturato perso, come ad esempio hanno fatto, in modo serio e puntuale, la Germania, l’Olanda o il Belgio. È necessario inoltre che si rendano strutturali modalità di riduzione dei costi fissi delle aziende come affitti, tasse locali ecc; occorre inoltre che siano confermati almeno fino al 31 marzo 2021, ma auspicabilmente fino al 30 giugno 2021, gli ammortizzatori sociali per i dipendenti. Continuare con l’apertura a singhiozzo delle attività, solo per risparmiare sui rimborsi, avrà come unico risultato la chiusura e il fallimento di migliaia di imprese.”