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Segnali di ripresa per l'occupazione

02/07/2015

oml 1-07-15

Spiragli di luce dal mercato del lavoro parmense: con aggiornamento al 31 marzo 2015,

crescono in doppia cifra le assunzioni (+11,5%) e soprattutto, ad interrompere un’emorragia della durata di tre anni e mezzo, torna in attivo (+264 unità) il saldo avviamenti-cessazioni. Significativo è in particolare il «boom» dei rapporti a tempo indeterminato, tipologia di contratto che a sua volta registra un salto in avanti del 35,6% in termini congiunturali, del 38,2% su base tendenziale. Per la prima volta dopo lungo tempo, l’Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia di Parma restituisce dunque un quadro ottimistico, benché ancora di portata insufficiente per poter parlare di ripresa vera e propria. Dovesse anche il trimestre successivo concludersi di segno positivo, l’inversione di tendenza acquisterebbe allora slancio, e la recessione potrebbe dirsi a buon diritto quantomeno interrotta. Il report sui flussi di lavoro riferiti al primo trimestre 2015 è stato illustrato ieri in Provincia dai responsabili dell’Osservatorio Pier Giacomo Ghirardini e Monica Pellinghelli: a rappresentare l’Ente di Piazza della Pace, il delegato provinciale a Formazione e Lavoro Maurizio Vescovi insieme al delegato alla Statistica Andrea Censi. Ai 264 posti alle dipendenze generati nei primi tre mesi dell’anno, il contributo maggioritario giunge dalla manifattura (291), seguita da servizi

(94), agricoltura (18) e commercio (14). Remano contro invece Horeca (-91), costruzioni (-54) e attività industriali in sen- so stretto (-8): la contrazione di lavoro in alberghi e ristoranti testimonia come in realtà i consumi diretti delle famiglie non siano ancora effettivamente ripartiti.

Rasserena ad ogni modo la migliore «qualità» di lavoro che aziende e istituzioni hanno ripreso ad erogare: il saldo avviamenti- cessazioni è infatti il prodotto di una crescita di 647 contratti a tempo indeterminato e di una flessione di 389 unità tra le tipologie a tempo determinato.

Termometro dello stato di salute di un territorio è poi il monte ore Cig: ebbene, il ricorso

alla Cassa integrazione si contrae del 70,8% (indice tendenziale), mentre il volume di lavoratori in regime di mobilità collettiva scende del 74,6%. Infine, la disoccupazione: se globalmente le assunzioni crescono, la fascia giovanile (15-24 anni) non si scaglia invece dalle secche e riporta un miglioramento modesto (+2%). La ricerca del lavoro continua tuttavia a interessare anche gli adulti: dai Centri per l’impiego segnalano come i patti di servizio per disoccupati o precariamente occupati ammontino ancora a quota 23.622.

Articolo tratto da La Gazzetta di Parma di giovedì 2 luglio 2015