Pagina 101 - La gestione sostenibile dei rifiuti - ATTI CONVEGNO

Versione HTML di base

l’inceneritore perché aveva 40 anni e ha
deciso di non rifarlo, scelte per l’amor di
dio apprezzabilissima, perché io farei
volentieri a meno dei rifiuti ma quando ci
sono bisogna occuparsene, la provincia di
RE fa leva per tenere in piedi il proprio
piano, sulle discariche.
Reggio ha delle discariche delle quali
anche noi ci siamo serviti, e continuiamo
a servirci, e continuerà per anni e anni a
fare riferimento alle discariche che nella
gerarchia europea sono all’ultimo posto,
anzi vanno abolite se non per quelle
attività residue che non possono trovare
altra soluzione.
Quindi Reggio Emilia, di cui possiedo il
piano validato dall’assemblea d’ambito,
porta circa 150.000 tonnellate oggi in
discarica di rifiuto "tal quale", quindi
rifiuti neppure trattati.
Sul piano dell’impatto ambientale, questa
scelta è molto pesante. Il 21.5% di quei
quantitativi diventa CDR = combustibile
per rifiuto, vuol dire che qualcuno lo
prende e lo porta in un inceneritore, non
più a Reggio, (dove forse pensano di
portarlo a Parma, e stanno cercando di
fare un accordo per andare con Hera
verso l'Emilia orientale), ma comunque
per un 21.5% è combustibile da rifiuti,
che è la parte che ha il contenuto
energetico più elevato.
Perché noi ragioniamo in tonnellate, ma
bisognerebbe ragionare in termini di
potere calorifero perché è poi su questo
che si
distingue la qualità
dell’incenerimento rispetto ad altre
situazioni. Il recupero di materie, cioè
quello che effettivamente si recupera da
quell'attività, è pari e arrotondo per
eccesso, al 17%; un 20.5% va in discarica
e là lo possono fare finché glielo
consentono. Un altro 29.1%, sottoforma
di biostabilizzato, va ancora in discarica e
qui
sarebbe interessante fare un
ragionamento sui costi perché io tratto
del materiale che mi costa, che non
recupero, e che riporto in discarica dopo
che l’ho trattato.
È vero che lo rendo inerte, non fa più così
male, ma ho dei costi NON per recuperare
il materiale, come abbiamo sentito
dall’inizio della giornata, ma per smaltirlo
in discarica! Capite bene che questa cosa
non sta in piedi, dal punto di vista della
sostenibilità.
Poi, se uno dice ok, abbiamo una
situazione particolare, ci siamo fatti
carico per 40 anni dei rifiuti di Parma e di
quelli di altri adesso vogliamo cambiare
registro, vogliamo che gli altri si facciano
carico delle nostre esigenze lo capisco, noi
ci siamo serviti degli altri è giusto che gli
altri chiedano anche a noi.
Giancarlo Castellani
93
Intervento di Giancarlo Castellani - Assessore dell'Ambiente alla Provincia di Parma