Questo che è rappresentato, è il destino di
tutti i rifiuti che vengono trattati con il
Tmb.
Al 2010 abbiamo rilevato un input agli
impianti di 9 milioni di tonnellate di rifiuti
trattati.
Questi sono dati rilevati a livello
nazionale. Può essere, e non lo si può
escludere, che l'impianto futuro di Reggio
Emilia possa garantire performance
migliori, però attualmente la frazione
secca (circa 3 milioni di tonnellate) viene
conferita in discarica per il 74%, e ad
incenerimento al 9.6%.
Quanto al bio-stabilizzato , molto spesso
esso può essere utilizzato solo come
copertura alle discariche.
In ogni caso, per il Trattamento meccanico
biologico (TMB, ndr) sarà necessario
utilizzare anche altre tecnologie. In
particolare per la separazione delle
plastiche, del tessile, del legno, dai metalli
e quant’altro, perché solo così noi
possiamo ottenere frazioni di rifiuto che
siano direttamente valorizzabili.
L’altro aspetto su cui accenno riguarda il
fenomeno di una raccolta differenziata
inferiore nei capoluoghi di provincia,
rispetto ai centri minori.
Il nostro centro di ricerca ha effettuato
uno studio sulla raccolta differenziata in
Emilia Romagna, già 4 anni fa, e a
Bologna abbiamo riscontrato una raccolta
differenziata molto inferiore rispetto a
tutta la provincia e questo deriva da
precise motivazioni sia a livello gestionale
che a livello organizzativo e tecnologico.
Ovviamente nei centri minori, come
diceva l'Assessore Castellani, abbiamo
una raccolta differenziata molto più
elevata che non nei capoluoghi. Questo
dipende dall’orografia del territorio dalle
attività del territorio, da aspetti molto
diversi tra loro, generando una variazione
che va considerata e va ottimizzata per
quelle linee guida specifiche che occorrerà
adottare.
Gabriele Folli
Mi ricollego all’ultima parte. Nel Comune
di Parma sono ancora presenti i cassonetti
per l'indifferenziata, ed è questo il motivo
per cui, rispetto ad altre realtà presenti
nel territorio in tema di impegno nella
raccolta differenziata, siamo più indietro.
Una volta che si imposta il metodo porta
a porta, è automatico che si raggiungano
percentuali
altissime.
Lo dimostra
l’esperienza del centro storico a Parma,
zona difficile, dove abbiamo raggiunto il
70% nell’arco di tre settimane senza
verificare quello che è l’effetto migrazione
dovuto al fatto che ci sono quartieri
limitrofi con cassonetti stradali (infatti il
dato di
produzione era sui
500
kg/abitante come futura su base annua
quindi non c' era l’effetto migrazione che
invece si era registrato nel quartiere
cittadella dove era partito nel 2011).
Su quanto detto circa il TMB, a Reggio
Emilia è stato presentato un primo
progetto che prevedeva la produzione di
CDR (combustibile da rifiuti che poi viene
bruciato in inceneritori o cementifici), ma
che poi è stato rivisto, grazie al contributo
della Scuola Agraria del Parco di Monza,
per massimizzare il recupero di materia e
che NON PREVEDE la produzione di CDR.
Lo stesso Assessore Mirko Tutino di
Reggio Emilia, che fa parte dello stesso
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La gestione sostenibile dei rifiuti - ATTI DEL CONVEGNO