Pagina 107 - La gestione sostenibile dei rifiuti - ATTI CONVEGNO

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diceva no all'inceneritore, ma intanto si
portavano a casa i soldi, chiusa la
parentesi), 1 milione e 500 mila euro
l'anno per 20 anni che devono essere
destinati ad opere di mitigazione. Parma
ha anche il Tmb non avveniristico, che
recupererà il 10% di rifiuto, che ha un suo
costo e che va in tariffa, più la
remunerazione del capitale investito.
Evidentemente l'azienda Iren punta ad un
utile sulla gestione. Quali sono i margini
di trattativa effettiva? Certamente sui
costi di gestione, perché si può sempre far
meglio, l'azienda dichiara in fase di
proposta un costo, che però è bene sia
verificato. Sulle mitigazioni non esistono
margini, né sul Tmb , né sugli
ammortamenti finanziari, perché sono
investimenti già fatti. Gli elementi di una
possibile trattativa sono le remunerazioni
del capitale. Per esempio, se Iren chiede
una percentuale di utile del 10%, questo
appare eccessivo, mentre su una
percentuale del 3; del 4 o anche del 5% è
possibile ragionare.
Quindi il margine di
trattativa tra Iren
e Provincia esiste sempre,
dopodiché la trattativa passa
all'agenzia regionale Atersir con
il gestore.
Il risultato finale è una cifra
concordata, che inciderà un 25% sul
costo complessivo, dopodiché entrano in
azione i comuni che devono decidere la
parte che compete loro, quanto viene
caricato sulle attività commerciali, quanto
sul
cittadino, quindi
sulle utenze
domestiche. Che devono concordare
quanto costa lo spazzamento, per il quale
vi sono ampi margini di qualità del
servizio (e quindi di costo): in questo
ambito c'è effettivamente molta
discrezionalità, quanti
passaggi
fai,
quanta mano d'opera impieghi. Alla fine
sta all'organo competente, in questo caso
Atersir, garantire sulla correttezza del
risultato finale. Esistono i controlli, ma
non potrà farlo il singolo cittadino, è quasi
un atto di fede.
Nadia Ramazzini
Solo una precisazione in merito ai
limiti di emissione.
Gli impianti devono rispettare i limiti di
emissione su base giornaliera, come
diceva l'assessore Folli, ma è vero, lo dice
la legge, che gli impianti devono
rispettare i limiti su base semi-oraria per
prima. Allo scadere di ogni semi-ora, gli
impianti devono validare la semi-ora
perché esistono dei limiti connessi.
Questo vuol dire che
costantemente,
ogni mezzora e addirittura ogni
10 minuti, gli impianti devono
rispettare i limiti di emissione.
Se anche dovesse accadere che, per
qualsiasi ragione, si manifesti uno
sforamento, è la legge stessa che impone
dei limiti. Perché un impianto può
funzionare superando i limiti di emissione
al massimo per 4 ore consecutive, e poi
deve assolutamente essere spento e
cessare la combustione dei rifiuti. Non
solo: il superamento dei limiti consentito
durante l'anno è per un massimo di 60
ore: alla fine, se si superano le 60 ore,
l'impianto deve chiudere, fine, non c'è
possibilità alternativa.
Quindi la legge è molto chiara da questo
punto di vista e pone questi limiti. Inoltre
le responsabilità dei capi-impianto sono
responsabilità civili, ma soprattutto
penali, per cui lo sforamento dei limiti di
emissione è un aspetto che sta a cuore in
primis a chi gestisce l'impianto, come ai
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CONCLUSIONI DEL DIBATTITO