Pagina 74 - La gestione sostenibile dei rifiuti - ATTI CONVEGNO

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Nell'immediato, sulle alternative possibili
al termovalorizzatore, è emerso come
l'attuazione di eventuali impianti di
Trattamento meccanico biologico
(Tmb)
, in fase di valutazione anche per il
Comune di Parma, non permetta ad oggi
l'azzeramento della quantità di rifiuti da
inviare a trattamento (sia esso termico o
in discarica).
L'esperienza in fase attuativa di Reggio
Emilia, pure alla luce degli ultimi
perfezionamenti al progetto, porta a
ridurre la frazione residuale ma non
elimina la necessità di un suo avvio in
discarica o ad un trattamento termico.
Reggio Emilia dispone infatti di un
sistema di discariche controllate, che
rappresentano ancora oggi il recapito
della frazione di raccolta non riciclabile. Il
progetto di Tmb (denominato "fabbrica
dei
materiali") dovrebbe comunque
comportare la necessità di
uno
smaltimento (in discarica) di circa il 40 %
della frazione indifferenziata della
raccolta (pari al 12 % di un ipotetico 30
% residuale). Parma tuttavia non dispone
di discariche.
Raccolta differenziata
Quanto allo specifico di Parma, gli
obiettivi di raccolta differenziata
partono da una realtà attuale, dove, a
fronte di una media piuttosto elevata nei
comuni della provincia (quasi il 70 %), a
Parma-città ancora non si raggiunge il 50
%. Occorrerà pertanto verificare gli esiti
delle politiche avviate in alcuni quartieri,
con l'auspicio che esse siano efficaci e
conducano a migliori prestazioni di
raccolta.
La raccolta differenziata è un obiettivo
necessario: occorre integrazione tra
utenza, cittadini, imprese, istituzioni,
aziende che operano il servizio.
La richiesta è che la raccolta debba essere
attuata senza offendere il decoro della
città (in particolare evitando il deposito di
rifiuti sui marciapiedi) e senza gravare
ulteriormente
imprese,
esercizi
commerciali, cittadini, di oneri e disagi.
Tariffe: Parma la città che più fa
gravare i costi su cittadini e
imprese
L'altro aspetto negativo della situazione
di Parma è
l'abnorme livello di
tariffazione
che grava in particolare
sugli esercizi commerciali e produttivi,
così come l'elevato livello di tariffazione
sulle utenze residenziali. I dati forniti dal
Centro Studi Ascom, che pongono in
confronto tra loro i costi per utente in
varie città italiane, hanno dimostrato
come a Parma si paghi troppo, molto più
che negli altri comuni d'Italia.
Sulle
possibilità di abbassare le tariffe, non
sono tuttavia arrivate rassicurazioni su un
possibile sensibile contenimento dei costi.
L'avvio del termovalorizzatore dovrebbe
(forse) portare ad una riduzione, anche se
probabilmente in termini molto modesti,
perché commisurati solo alla voce
"smaltimento" della bolletta, che è solo
una componente del calcolo tariffario
complessivo.
Molti sono gli aspetti che
meritano un futuro maggiore
approfondimento:
- la questione tariffaria (perché a Parma si
spende più che nelle altre città d'Italia?);
- la questione del recapito reale della
differenziata e dei controlli relativi: come
emerso dal
convegno, non basta
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