Pagina 88 - La gestione sostenibile dei rifiuti - ATTI CONVEGNO

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periodicamente continuerà con l'impianto
in funzione, sia sull'area di massima
ricaduta che su quella esterna. Abbiamo
inserito anche un gruppo di aziende
presso cui abbiamo svolto controlli sulle
uova, che peraltro rappresentano una
matrice non molto affidabile come
indicatore di esposizione all’impianto,
perché ci possono essere elementi di
confondimento legati alla condizione
locale dell’azienda (per es. di cosa si
nutrono le galline), tali che rendono più
difficile la valutazione corretta del
risultato. I prodotti agricoli considerati
sono il pomodoro, che è una delle
produzioni tipiche, la zucca, il melone,
l’anguria e il frumento; scelti, grazie ad
uno studio bibliografico, come matrici che
ci davano garanzia di poter accumulare
questi inquinanti.
Come produzione zootecnica abbiamo
considerato fieno, latte, formaggi, uova,
organi (il grasso peri-renale perché vi si
concentra la maggior parte delle sostanze
organiche clorurate come le diossine). C'è
un accordo con le aziende per controllare
gli animali in fase di macellazione. Le
sostanze ricercate sono quelle
tradizionalmente ricercate in questi
prodotti: diossine, furani, PCB, idrocarburi
policiclici aromatici e vari metalli pesanti.
Per quel che riguarda la sorveglianza
epidemiologica a breve termine, vorrei
citare due preziose collaborazioni: per
l'indagine sui biomarcatori urinari (sui
lavoratori del PAIP e su altri lavoratori),
con il Laboratorio di Tossicologia del
Lavoro dell'Università di Parma, che è
anche centro di riferimento dell'Inail.
Per l’analisi su gruppi di popolazione di
asmatici sia residenti in aree di massima
ricaduta delle emissioni, sia residenti in
aree di controllo, con l'Ambulatorio di
funzionalità polmonare del Rasori, dell’Az.
Ospedaliero-universitaria di Parma.
Gian Luca Pirondi
Direttore del dipartimento di Sanità
Pubblica dell'Azienda AUSL di Parma
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