Parma
Progetto Marketing 2020
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4.
IL TURISMO
Il composito patrimonio storico, artistico, culturale e musicale della città giustifica da solo
una vocazione turistica di Parma. A questo si associano però altri prodotti, quali la fiera e il
congressuale, l’enogastronomia, le terme e l’Appennino, che completano l’offerta turistica del
territorio. Infine, la presenza di un polo fieristico, di grandi aziende e di importanti centri
congressuali genera flussi business, anche consistenti, sia italiani che esteri.
Parma rappresenta un centro attrattivo per tutto quello che concerne
l’enogastronomia
,
prodotto turistico che negli ultimi anni ha avuto un incremento significativo.
L’enogastronomia infatti è uno dei prodotti turistici regionali trasversali che gode di una
promozione specifica sia verso il mercato interno, sia, e soprattutto, verso i Paesi stranieri
sensibili sempre più a questa tematica.
A questo si associano
altre potenzialità
, quali terme, Appennino, parchi naturali regionali,
e borghi minori della Provincia che rendono Parma un centro funzionale per l’esplorazione del
territorio circostante.
L’aeroporto in tal senso, pur con i suoi limiti, è in grado di contribuire all’incoming, mentre
per quanto riguarda la rete ferroviaria, l’assenza dell’alta velocità penalizza i flussi tramite
questo canale. La rete stradale è pienamente funzionale ai flussi turistici.
In sintesi quindi Parma può diventare una città turistica perché ha sviluppato nel tempo
un’offerta ricettiva specializzata e qualificata. Tuttavia, ad oggi mantiene
flussi turistici
piuttosto contenuti
, soprattutto in riferimento ad altri contesti.
Nel confronto con gli altri capoluoghi dell’Emilia Romagna, Parma capoluogo si posiziona per
gli arrivi dopo Rimini, Bologna e Ravenna, e, al pari di Modena, raccoglie il 3% degli arrivi
regionali. La Provincia di Parma ha invece una quota dei flussi turistici regionali pari al 6%
degli arrivi e al 4% delle presenze: la precedono Bologna, e le province della riviera.
Il mercato continua ad essere prevalentemente italiano (60%) sebbene il 40% di incidenza
straniera sia in aumento. L’incremento di presenze straniere a Parma nel 2013 (rispetto al
2008) è stato di 47.569. Si tratta del 27% in più, il che bilancia il calo del 3% delle presenze
italiane nello stesso periodo.
Il mercato attuale fruisce la città con la stagionalità tipica delle città d’arte e di affari. I picchi
sono a primavera e in autunno, mentre i mesi estivi, tipicamente dedicati ad altri prodotti
turistici, presentano arrivi e presenze più bassi: fanno eccezione gli stranieri, presenti
soprattutto in questi mesi.
(Fonte Provincia di Parma 2013)
Dopo l'anno nero del 2009, che ha visto una flessione sia degli arrivi (-5% su Parma e - 4%
sulla Provincia) sia delle presenze (-11% Parma; - 6% Provincia) negli ultimi anni il
capoluogo ha avuto una costante crescita dei flussi (+20% dal 2009) mentre gli altri prodotti
turistici della Provincia hanno avuto un andamento meno brillante (+9% degli arrivi e 0%
delle presenze).
(Fonte Provincia di Parma 2013)