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ECONOMIA
In un anno il saldo è di
-654 aziende sul territorio
È
quello di un commercio in contrazione,
il quadro che emerge dall’analisi sulla
situazione delle imprese nella nostra provin-
cia, presentato dalla Camera di Commercio
durante l’ultima giornata dell’economia. Si
tratta di una recessione che procede ininter-
rottamente dal secondo trimestre del 2008.
In particolare, nei primi 9 mesi del 2014, le
vendite al dettaglio si sono contratte del
-4,2% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Tutti i settori sono in sofferenza, conuna lieve
predominanza di quello alimentare (-4,8%).
All’internodel compartononalimentare (fles-
sionemediadel 4,1%), calanomaggiormente
le vendite di abbigliamento-accessori (-4,5%)
poi casa ed elettrodomestici con -3,3%. I pic-
coli esercizi (fino a 5 dipendenti) sono quelli
che soffrono di più perchè le vendite si ridu-
cono del -5,2%, ma anche la grande distribu-
zione dà un segnale negativo con -2,6%.
«Dati preoccupanti quelli relativi all’anda-
mento del commercio a Parma, che rispec-
chiano una situazione di crisi con un trend
costantemente negativo iniziato ormai 7
anni fa - commenta Cristina Mazza direttore
area organizzativa Ascom - Consumi, redditi
e fiducia al palo, ripresa incerta e faticosa,
tasse ancora troppo elevate: queste sono le
principali cause di una crisi che nonmolla or-
mai da troppi anni, che non risparmia alcun
NEL 2014, RISPETTO AL 2013, LE ATTIVITÀ DEL COMMERCIO SI
SONO RIDOTTE DEL 1.9% CON UN CALO DELLE VENDITE DEL 4.2%
NEI PRIMI NOVE MESI.
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VENDITE E SALDI: 2013 E 2014 A
CONFRONTO NELLO STUDIO DI ASCOM
Il Centro Studi di Ascom Parma ha
condotto un’analisi con l’obiettivo di
monitorare l’andamento delle vendi-
te dell’anno 2014 e dei saldi invernali
2015. È stato intervistato un campio-
ne di aziende del territorio di Parma,
in prevalenza appartenenti al settore
dell’abbigliamento e delle calzature,
distribuite per il 55,3% in provincia,
per il 32,5% in centro e il rimanente
12,3% a Parma periferia.
VENDITE 2013-2014
- Emerge una
flessione delle vendite del 40%, una
stabilità del 36% e un aumento del
24%. I dati, poco incoraggianti, deli-
neano comunque un quadro meno
negativo rispetto a quello dello scorso
anno, dal momento che, nel 2013, si è
registrata una diminuzione delle ven-
dite pari al 71,5%.
Chi ha dichiarato di avere subito una
flessione nelle vendite sostiene che la
causa di questo sia attribuibile princi-
palmente alla riduzione della disponi-
bilità economica delle famiglie (63%),
alla concorrenza dei centri commer-
ciali/outlet (26,1%) e a un cambia-
mento nei comportamenti degli ac-
quisti (23,9%).
SALDI INVERNALI 2015
- Durante il
periodo di saldi considerato dall’inda-
gine, la spesa media è stata di 93 euro
e il 18% degli intervistati ha registrato
un calo delle vendite, contro un 56%
che ha riscontrato una tendenza alla
stabilità, ad aumentare il restante
25%: dati buoni rispetto allo scorso
anno. I prodotti più venduti nel perio-
do di saldi sono stati: piccoli pezzi con
prezzi bassi, o giacconi e vari capispal-
la. Cambia anche l’approccio all’acqui-
sto durante i saldi: per il 61% c’è molta
più attenzione al prezzo e anche du-
rante questo periodo (21%) prevale la
necessità e non il prezzo conveniente
a guidare l’acquisto. E per il futuro?
C’è chi pensa che la situazione mi-
gliorerà (29%), chi pensa che rimarrà
stabile (34%) e chi teme un peggiora-
mento (16%).
IN BREVE
settore e alcun territorio, sia in periferia dun-
que come in centro storico dove si aggiunge
l’attuale forte problema delle politiche dei
blocchi del traffico.
Unico piccolo barlume nell’economia di Par-
ma arriva dal settore turismo dove, seppur
permanga nel 2014 una mortalità di imprese
superiore alla natalità, il numero di imprese
attive rispetto al 2013 è aumentato di 19 uni-
tà (pari a al +0.7% ).
Undatoche conferma l’importanzadel setto-
re turistico come bacino di nuovi consumi e
come potenziale leva strategica per la ripresa
dell’economia su cui crediamo pertanto oc-
corra continuare ad investire».
«È ancora crisi – ha sottolineato il presidente
della Camera di Commercio Andrea Zanla-
ri – il 2014 si è chiuso ancora con troppi in-
dicatori negativi, in tutti i settori: industria,
artigianato e commercio. I segnali positivi
arrivano soprattutto dalle esportazioni, nei
nostri settori di eccellenza: agroalimentare,
meccanica e farmaceutico. Cala il numero
delle imprese, è invariato il tasso di disoc-
cupazione, è stagnante il valore aggiunto
provinciale. Il rilancio passa attraverso un lu-
cido gioco di squadra del“sistema Parma”ma
anche, necessariamente, attraverso il rilancio
del nostro Paese e la ripresa dell’economia a
livello europeo».