Pagina 72 - La gestione sostenibile dei rifiuti - ATTI CONVEGNO

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materia di smaltimento, a cui cercò di fare
fronte il Piano provinciale di Gestione Rifiuti
del 2005.
Il termovalorizzatore di Ugozzolo, occorre
ricordarlo, fu concepito all'interno di quel
piano provinciale,
la cui
valenza
pianificatoria non si esauriva tuttavia solo
nell'impianto.
Prescindendo dalle
polemiche, dalle scelte passate e dalle
mancate
scelte
attuali,
il
termovalorizzatore rappresenta oggi una
realtà: risulta infatti
accantonata ogni
decisione di
un blocco
dell'impianto, come era stato
invece annunciato in sede di
programma di governo della
nuova Giunta Comunale di Parma
,
la cui linea politica era di avversione
totale verso l'impianto.
Se il Comune di Parma non ha ad oggi
attuato misure che ne potessero impedire
nel concreto l'accensione, la domanda più
utile non è quindi se esista o meno,
un'alternativa immediata al forno, ma
piuttosto
che cosa fare oggi,
realisticamente, in relazione al
termovalorizzatore che è stato
realizzato
e con cui dovremo misurarci
negli anni a venire in termini di sicurezza
e di trasparenza dei controlli.
Nello stesso modo, in una prospettiva di
medio-lungo periodo, si tratterà poi di
comprendere
se,
ed
eventualmente tra quanti anni, si
potrà fare a meno del
termovalorizzatore
, se la raccolta
differenziata, il riciclo del materiale, i
trattamenti
meccanici-biologici,
il
compostaggio potranno costituire
un'alternativa radicale a "rifiuti-zero" che
eviti anche il conferimento in discarica.
Per quanto concerne la sicurezza delle
emissioni, la relazione di Gaetano Settimo
dell'Istituto Superiore di sanità illustra i
più recenti studi sui controlli ambientali e
sugli effetti del trattamento termico dei
rifiuti sull'ambiente ed in particolare
sull'aria, da cui emerge che gli impianti di
ultima generazione hanno minimizzato le
emissioni nocive, pur non azzerandole.
Nadia Ramazzini
del
Cewep
(l'organizzazione europea che unisce le
aziende che gestiscono impianti) porta ad
esempio termovalorizzatori realizzati in
varie città d'Europa dove si è resa
possibile la convivenza sostenibile con il
contesto urbano, come il caso di Vienna.
Diversa invece la posizione dell'assessore
Folli che conferma la sua opinione
fortemente critica verso gli impianti di
incenerimento, per i rischi derivanti sulla
salute dei cittadini e sull'ambiente.
Purtroppo l'assenza dal convegno di Enzo
Favoino non ha permesso di approfondire
lo stato di avanzamento del progetto di
Reggio Emilia sulla "fabbrica dei
materiale",
legata all'impianto di
trattamento meccanico biologico.
Sul tema dei
monitoraggi
, Gianluca
Pirondi illustra i campionamenti già
realizzati nella zona di influenza, prima
dell'accensione dell'impianto,
che
rappresentano una mappatura del livello-
zero attuale, sulla base della quale, a
partire dall'accensione, sarà possibile
testare gli effetti reali sulla popolazione e
sulle attività agricole. Comune e Provincia
si sono impegnati a garantire trasparenza,
anche attraverso la stampa locale,
pubblicando i dati di emissione che
saranno elaborati dopo l'accensione del
forno.
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