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Parma
Progetto Marketing 2020
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Dall'anno accademico 2003/2004 è attivo il Diploma in Alti Studi Europei (DASE), un corso
post-laurea di 800 ore, multi-disciplinare e svolto in italiano, inglese e francese, che mira a
fornire competenze nel campo del diritto, dell’economia e delle politiche dell’Unione europea.
A questo si affianca, dal anno accademico 2008/2009, il Master universitario in Alti Studi
Europei (MASE), che i diplomanti in Alti Studi Europei hanno la possibilità di ottenere
elaborando una tesi di Master.
La Fondazione promuove anche corsi di formazione specialistica in diritto, economia e
politiche europee a favore di enti locali (Regioni, Province, Comuni, ecc.), dell'Autorità
europea per la sicurezza alimentare (EFSA), nonché corsi di specializzazione in
“europrogettazione”, seminari specifici sui programmi europei, workshop, attività formative e
informative su tematiche europee.
5.3
Fiere e congressi
La Fiera di Parma ha uno spazio espositivo coperto di 135 mila metri quadrati (420 mila di
superficie espositiva totale) con padiglioni moderni e funzionali (cui si aggiungono 9.000
posti auto disponibili), ha capacità operative esterne in grado di realizzare ed esportare
eventi agganciati alle eccellenze del territorio. Si tratta della terza fiera in Emilia Romagna,
dopo Bologna e Rimini.
Il mercato fieristico italiano si afferma al secondo posto a livello europeo dietro la Germania,
superando Francia e Spagna.
In Italia la principale fiera è Milano, che tra l’altro si posiziona al terzo posto a livello
mondiale per spazi espositivi, dopo Hannover e Francoforte. La seconda è proprio Bologna
(13esima a livello mondiale) e la terza Verona (27esima a livello mondiale). Rimini è la
quarta fiera a livello nazionale. Dietro a questi quartieri si collocano molti altri quartieri
fieristici (64) con fatturati molto inferiori che spesso mettono in crisi la loro stessa
sopravvivenza.
La vicinanza geografica con le tre principali fiere italiane rende difficile la competizione per
Parma, questo però non significa che la Fiera di Parma non abbia saputo focalizzarsi su
competenze distintive e ottenere risultati positivi per il proprio sviluppo e per l’economia
locale.
La riqualificazione del quartiere fieristico, passato da 300 mila a 420 mila mq grazie ad un
intervento portato a termine nel 2012, oltre alla riorganizzazione interna e la spinta verso
l’internazionalizzazione, hanno consentito di ottenere un aumento del fatturato, che dal 2010
al 2012 è passato da 30 milioni a 32,4 milioni di Euro (+7%).